Ain Zara Magno nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1913, da genitori italiani. Trascorse parte della sua giovinezza in Africa. Viaggiò molto, animata da un desiderio nostalgico di libertà e da un profondo senso di indipendenza. Le sue prime esperienze liriche, che risentono di una residuale soggezione ungarettiana da cui andrà man mano liberandosi, risalgono al 1933, anno in cui pubblica i suoi primi libri di poesia, La città nell’acqua e Tempo d’estate. In essi svolge una vivida rievocazione visiva e sentimentale dell’Africa che esprime nei temi prescelti (soprattutto l’amore e il paesaggio) un’intensa sensualità panica e rivela una non comune capacità trasfigurativa. Nella seconda metà degli anni Trenta si colloca anche il suo esordio come scrittrice con il romanzo Tramontana (1936), segnalato al III Premio Cervia, a cui seguirono Quelli di casa Frari (1937) e Passioni (1938) innovativi sul piano stilistico per una forte carica sensuale che si scontrava con l’eleganza della prosa d’arte dominante in quegli anni.

Dagli anni Cinquanta, stabilitasi definitivamente a Napoli, condusse una vita assai ritirata ed appartata dedicandosi esclusivamente alla poesia, di cui Betelgeuse (1954) e Parole d’amore (1956) costituiscono i frutti più maturi.