Giovanni Bai

è nato a Milano nel 1952. Sociologo e videopittore, si occupa dei problemi della comunicazione sia tradizionale che elettronica, della manipolazione dell’immagine e della possibilità/impossibilita di comunicare. Nel 1990 ha fondato con Teo Telloli MUSEO TEO, un museo senza sede e senza opere, una istituzione atipica per la diffusione dell’arte contemporanea fuori dagli spazi consueti, che organizza mostre di un solo giorno e pubblica MUSEO TEO art fanzine, la rivista dei fans dell’arte, una pubblicazione aperiodica alternativa giunta ormai all’ undicesimo numero. Ha sempre inteso la pratica artistica come momento di riflessione sull’arte e sui problemi della società, ne è prova la sua attività di scrittore ed editore; ma anche come momento ludico, evidenziato dall’attività di performer e di organizzatore di eventi. Dopo l’attività di muralista della prima metà degli anni Settanta, inizia a manipolare la fotografia – parallelamente agli interventi a Radio Canale 96 –  e dal 1984, che è anche l’anno del primo soggiorno in Giappone, si dedica prevalentemente alla ricerca sulle possibilità creative del mezzo televisivo utilizzando il minimo della tecnologia possibile, mettendo a punto la tecnica dalla video pittura. La ricerca sull’uso dell’immagine elettronica si è articolata in fasi differenti, sfruttando le interferenze e le loro amplificazioni per alterare l’immagine reale, oppure gli effetti di rifrazione per creare immagini completamente nuove, o usando la luce come informazione pura, che permette di immaginare tutte le realtà possibili. Più recentemente ha enfatizzato la fase di sintonizzazione di un televisore in cui l’immagine definita è assente, ma si evidenziano soltanto trame e griglie, e i numeri gialli che indicano la lunghezza d’onda: sono immagini ancora più effimere delle normali immagini televisive, sono l’essenza stessa della virtualità in quanto ognuna di esse racchiude tutte le altre possibili. E infine, dopo aver manipolato le immagini mediante l’interferenza, e dopo aver amplificato l’interferenza è arrivato alla fase della manipolazione dell’interferenza stessa. Nella sua attività di critico e giornalista ha collaborato con testate differenti: Radio Canale 96, Video Magazine, Gran Bazaar, Graphicus, Rakam, Brava, La mia casa, Area, Opening, Athanor, Reactors. Art Mobil. È stato corrispondente della rivista giapponese Shin Biyo. Nel 1996 ha pubblicato Manuale per il giovane arista per la collana Mille lire Stampa Alternativa. Mostre personali e collettive si sono svolte in Europa ed in Giappone. Su di lui cfr. almeno Vittorio Fagone L’immagine video, Feltrinelli, 1990.