Valentino Bellucci (1975), laureatosi in Filosofia nel 2001 presso l’Università di Urbino con una tesi di antropologia filosofica dedicata alle teorie del colore, insegna nei licei della provincia di Pesaro-Urbino. Nel 2003 si aggiudica il secondo premio presso il prestigioso concorso dedicato alla poesia, il De Palchi-Raiziss (Verona-New York), e il suo componimento in versi è inserito nell’antologia del premio con prefazione di Giovanni Raboni. Docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata ha tenuto il corso: Storia e analisi-critica del video-teatro. Numerosi i suoi testi di saggistica filosofica, con una particolare attenzione al pensiero orientale, al cui studio fu iniziato dal grande orientalista Icilio Vecchiotti. Sviluppa inoltre ad una intensa attività pittorica e grafica, proseguendo la grande scuola figurativa di Pietro Annigoni. Pratica dal 2006 il Bhakti-yoga, all’interno della millenaria tradizione della Brahma-Madhva-Gaudya-Sampradaya, approfondendo i testi della mistica indù-vaishnava e divulgandone il profondo significato filosofico ed esistenziale. Si laurea in Sociologia nel 2013, con una tesi sulle strutture sociali dei Varna, che pubblica con prefazione del prof. Luigi Alfieri nel 2014.Tra le sue pubblicazioni: Il pensiero estremo (2004); Walter Benjamin. La duplice genealogia del simbolo e della verità (2004); Dialogo su Georges Battaille (2004); Lo yoga devozionale indiano. Il vaishnavismo (2011); Il benessere attraverso l’āyurveda (2013); Cristo era vegetariano? Interrogarsi su una parte dis toria forse taciuta o dimenticata (2013); L’invenzione dell’inferno (2015).