Pittore per vocazione fin dalla prima età, quando segni e colori erano il mio contributo al farsi del mondo, ricreandolo secondo le linee del desiderio, ho più tardi sentito, in un momento a lungo cullato nel tempo, che questo mondo immaginale chiedeva anche di esser detto, non solo raffigurato, e come ricreato dalla magia della parola, quasi a segretamente assaporarne il fascino.

Parola che ha affiancato l’immagine dipinta, tentandone una trasposizione in un percorso parallelo che tendesse a fondere le due cose in una circolarità di esperienza nella quale riconoscersi.

Ne sono nate le piccole prose racchiuse in questo libro, tutte unite dall’amorevole ammirazione per il visibile e, ancor di più, per le sue risonanze interiori.

Le ho trovate sotto coltri d’erba, all’ombra di pietre muschiate, nella quiete di giardini solitari, e raccolte come si raccolgono i fiori a ogni primavera, cioè, sapendo attendere. Di qui, forse, una certa loro varietà stilistica.

Le offro a quanti conoscono la mia pittura e ai quali mi lega sincera gratitudine. Leggendole potranno forse ritrovarla.