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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 418

Rodolfo Mondolfo

Sulle orme di Marx.

ISBN 978-88-7588-359-1, 2022, pp. 416, formato 170x240 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [149].

In copertina: Rodolfo Mondolfo e Karl Marx.

indice - presentazione - autore - sintesi

35,00

Prefazione alla quarta edizione

Son passati quasi venticinque anni da quando la terza edizione di questo libro ebbe impedita dalle condizioni politiche del tempo la sua ulteriore diffusione. Appare oggi questa quarta edizione, quando, chiusa la fosca e tragica parentesi del fascismo e della guerra, la triste eredità che essi han lasciato, di distruzione materiale e morale, reclama particolarmente dalle forze proletarie e dalle correnti del socialismo il maggior contributo alla ricostruzione economica e spirituale del mondo, che è quanto dire all’ardua costruzione graduale dell’avvenire.

Il problema dell’orientamento socialista si impone in tutta la sua urgenza e gravità; e in buona parte può essere costituito oggi, come dopo l’altra guerra mondiale, dalla coscienza del cammino e della meta che possano essere indicati ai partiti socialisti dalla dottrina cui essi quasi ovunque vogliono inspirarsi, ossia dalla dottrina del marxismo. Ha tuttora, quindi, per essi una importanza essenziale determinare in quale direzione possan ritenere di procedere sulle orme di Marx.

Per questa ragione, forse, è sembrata alla benevolenza di vari amici che il mio libro potesse ancora oggi dire una parola utile; e di qui è sorta l’iniziativa di questa quarta edizione. Certamente, in questo ultimo venticinquennio, molte situazioni si sona modificate, molte esperienze tragiche si sono compiute, molto cammino si è percorso in vari sensi. Il cangiamento delle condizioni storiche doveva avere le sue ripercussioni, specialmente nei riguardi di quelle parti del mia libro che formavano il primo volume della terza edizione, col sottotitolo: Studi sui tempi nostri.

Per meritare ancora tale titolo, vari di quei saggi richiedevano modificazioni e rifacimenti parziali in base all’ulteriore sviluppo storico. Ma soprattutto gli studi sulla rivoluzione russa, che costituivano la parte maggiore di quel primo volume, pur mantenendo (a mio parere) pienamente valida l’orientazione teorico-critica cui si inspiravano, avrebbero reclamato un aggiornamento in relazione ai dati di fatto e agli sviluppi posteriori, perché la documentazione storica potesse conservare il carattere di coscienziosità e accuratezza, che mi ero sforzato di raggiungere allora. Date per altro la mia lontananza attuale dall’Europa e la impossibilità di procurarmi in misura adeguata i dati ed elementi necessari a tale opera di aggiornamento, ho preferito sacrificare senz’altro tutta quell’ampia parte del libro, eliminandola da questa quarta edizione. In cambio, si aggiungono qui vari scritti successivi alla terza edizione1 e si apportano in altri talune modificazioni.

Le prefazioni alla seconda ed alla terza edizione eran state dirette specialmente a rispondere a dubbi ed osservazioni, obiezioni e problemi propostimi dai critici. Per continuare tale tradizione la prefazione presente dovrebbe specialmente rispondere alle obiezioni espressemi dal nostro indimenticabile Carlo Rosselli nel suo Socialismo liberale; ma le sue osservazioni, più che dirigersi contro l’orientamento dottrinario di questo libro, al quale in gran parte egli si avvicinava, consistevano nel considerare come costruzione revisionista mia personale quella che io presentavo come interpretazione genuina del marxismo. Rosselli aveva certamente ragione di dire che questo mio libro non documentava abbastanza, per mezzo di testi marx-engelsiani, la genuinità della mia interpretazione; ma io non m’ero proposta qui simile documentazione, avendone già soddisfatta l’esigenza nel mio libro precedente su Il materialismo storico in F. Engels. E anche ora, dato che contemporaneamente a questa nuova edizione delle Orme se ne pubblica una del Materialismo storico, credo di poter limitarmi a rinviare ad esso i lettori, per quella dimostrazione documentata della mia interpretazione, che qui possa apparire insufficiente.

I due libri infatti si completano a vicenda, e son così vincolati fra loro, che uno dei saggi contenuti già nelle Orme (La dialettica in Engels) passerà ora come appendice nell’altro libro. Il loro vincolo essenziale sta precisamente nel fatto di inspirarsi a una stessa interpretazione della dottrina marxistica, che, secondo una nota tesi dell’Engels, vedeva nell’azione storica del proletariato il punto d’approdo di tutto il processo di sviluppo della filosofia classica tedesca. L’essenziale esigenza di questa filosofia, cui Engels si riferiva, cioè innalzamento dello spirito alla libertà, si era concretata, nell’umanismo di Feuerbach, in una rivendicazione universalista del principio della personalità umana, contro ogni negazione sociale della humanitas (Menschlichkeit).

Riaffermando, contro la negazione storica attuale di essa, l’esigenza della «negazione della negazione», intesa come problema di azione storica (e non più di semplice affermazione etica) Marx ed Engels la riconoscevano precisamente come finalità e missione storica del proletariato, che per ciò dovevan convertirsi, nella sua prassi, in arma materiale della filosofia, convertendo a sua volta la filosofia in propria arma spirituale.

Di qui la loro concezione della lotta di classe del proletariato come diretta a un fine di liberazione universale, che non può essere realizzata dalla classe oppressa senz’essere attuata per tutta l’umanità: di qui la visione della società futura come tale, che in essa il libero sviluppo di ognuno sia condizione del libero sviluppo di tutti.

Tale esigenza fondamentale di libertà, rispetto e sviluppo universale della personalità umana, deve quindi considerarsi centrale ed essenziale nella dottrina marxistica e deve riaffermarsi, da chi voglia essere fedele allo spirito di essa, contro ogni deformazione e deviazione imperniata sopra principî di dittatura e onnipotenza dello Stato, che rinnegano e convertono in puro strumento privo d’ogni valore proprio quella personalità umana il cui libero sviluppo Marx ed Engels hanno considerato come il vero fine universale della missione storica del proletariato.

Sierra de Cordoba (Argentina), gennaio 1947.

Rodolfo Mondolfo

1 Di questi scritti che ho aggiunti ho creduto opportuno serbare, salvo leggere mutazioni la forma originale, anche se, in perfetta concordia col momento in cui furono scritti essi appaiono in qualche punto superati dagli avvenimenti successivi. Con l’aggiunta di questi scritti alcuni problemi o argomentazioni parranno proposti più volte. Ma, se il lettore si compiacerà di riflettere su quello che scrivo, facilmente constaterà che ogni volta sono proposti con qualche elemento peculiare e sotto luce diversa.



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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