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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 461

Mario Vegetti

Figure dell’identità greca. L’io, l'anima, il corpo, il soggetto. Prefazione di Silvia Gastaldi

ISBN 978-88-7588-318-8, 2024, pp. 400, formato 140x210 mm., Euro 32 – Collana “il giogo” [183].

In copertina: Joan Miró, La première étincelle du jour III, 1966.

indice - presentazione - autore - sintesi

32,00

Il volume ripropone dodici saggi pubblicati da Mario Vegetti tra il 1981 e il 2013 finalizzati a indagare come viene concepita e descritta la percezione che l’uomo greco ha di sé stesso. Da questi studi, che spaziano dal pensiero arcaico, a Platone, ad Aristotele, agli Stoici, a Galeno, emerge la specificità dell’esperienza greca, che non è leggibile alla luce della riflessione moderna sulla soggettività. Alcuni contributi analizzano i differenti approcci alla dimensione psichica, da cui scaturiscono molteplici immagini dell’anima, non identificabile, se non parzialmente in Platone, con il “vero io”, e indagano il complesso rapporto tra le funzioni psichiche e la struttura corporea. Altri saggi sono dedicati al tema della soggettivazione nell’ambito politico e sociale. Vegetti mette in luce la presenza, all’interno della città, di dinamiche conflittuali, tese all’autoaffermazione, ma sottolinea anche la centralità di strategie finalizzate a conseguire la coesione della comunità, come la partecipazione collettiva all’attività bellica, con cui si costruisce l’identità del cittadino-soldato. I saggi sono preceduti da uno scritto autobiografico e dal testo di un’intervista, in cui Vegetti ripercorre gli eventi salienti della sua biografia e si sofferma sui temi della sua ricerca.



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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