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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 283

Luigi Ruggiu

Tempo Coscienza e Essere nella filosofia di Aristotele. Saggio sulle origini del nichilismo. Prefazione di Emanuele Severino.

ISBN 978-88-7588-186-3, 2017, pp. 496, formato 170x240 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [80].

In copertina: Mosaico dello zodiaco e delle Quattro Stagioni. Ostia Antica, Magazzini. Dalla Necropoli di Porto all’Isola Sacra, Tomba 101.

indice - presentazione - autore - sintesi

35,00

Premessa alla nuova edizione

Prefazione di Emanuele Severino

Introduzione

PARTE PRIMA

La concezione del tempo e dell’istante

Capitolo primo

L’aporeticità del tempo e il suo fondamento

Capitolo secondo

La definizione del tempo

l. Tempo e movimento. Il tempo fenomenologicamente non si identifica col movimento

2. La coscienza e l’analisi fenomenologica del rapporto tempo-movimento

3. La coscienza e l’analisi fenomenologica

4. Significato storico e caratteristiche teoretiche dell’analisi aristotelica

5. Il tempo è qualcosa del movimento

6. Spazio, tempo e divenire. Determinazione dei significati e rapporto tra i concetti

7. Significato analogico della relazione anteriore-posteriore in spazio, movimento e tempo

8. Anteriore-posteriore e movimento

9. La rappresentazione del successivo implica la percezione del simultaneo

10. Analisi del rapporto d’analogia fra l’anteriore-posteriore del movimento e del tempo

11. Definizione del tempo

Capitolo terzo

Tempo e numero

l. Le diverse interpretazioni di «“riqmóV», elemento della definizione del tempo

2. Il numero è costitutivo essenziale della definizione di tempo

3. Natura predicativa del numero

4. Il tempo come numero della quantità continua successiva

5. Natura predicativa del tempo

6. Considerazioni conclusive

Capitolo quarto

La dottrina dell’esser-ora («tò nün») e il suo ruolo nell’analisi del tempo

l. L’esser-ora (l’istante) – Introduzione

2. Aporetica dell’istante

3. Tempo e istante

4. L’essere dell’istante

5. Identità e differenza nella struttura dell’istante

a) Il problema della simultaneità

b) Il soggetto come fondamento dell’identità e l’essenza come principio di differenza

6. L’istante nella percezione del tempo è il massimamente noto

7. L’istante come termine di continuità e di divisione del tempo. Significato dell’analogia dell’istante con il mobile e il punto

8. Unità funzionale nella struttura dell’istante

9. L’esser-ora come limite

10. L’esser-ora come numero: è sintesi di esser-ora e del contenuto che è ora

11. Istante: visione sintetica della dottrina aristotelica

PARTE SECONDA

Coscienza e autocoscienza in rapporto al tempo

Capitolo primo

Tempo e anima

l. Il tempo può esistere indipendentemente dalla

coscienza?

2. Analisi delle interpretazioni

3. Ripresa del problema del rapporto tempo-anima

a) il numerabile non si identifica con l’esistenza dell’ente indipendentemente dalla coscienza

b) analisi della relazione di reciproca attività numerante-numero

4. In che senso tempo e divenire dipendono dalla coscienza

Capitolo secondo

Temporalità e autocoscienza nell’anima

l. L’attività del pensiero e il tempo

2. I modi del tempo come modi della coscienza

3. L’immaginazione

4. La memoria e il passato

5. Il tempo come struttura essenziale del pensare. Il principio della sensibilità come fonte dell’attività temporalizzatrice

6. Il senso comune come attività sintetica del pensare in Platone

a) L’attività sintetica della coscienza si fonda sul tempo

b) Nesso del pensare con la memoria nel giudizio

7. La dottrina aristotelica del senso comune

8. Tempo: non è sensibile comune

9. Tempo: non muta né è mutamento. È struttura del senso comune

10. Permanenza e divenire nella coscienza

11. L’atto conoscitivo non si svolge nel tempo

12. Tempo e autocoscienza

13. Intelletto agente e intelletto possibile. Temporalità e eternità nella coscienza

14. Intelletto agente e Dio: identità e differenza

PARTE TERZA

Il tempo come fondamento della determinazione del senso dell’essere

Capitolo primo

Essere e tempo

1. Prospettazione generale

2. L’essere come predicato di cose

3. I presupposti della comprensione del senso dell’essere

4. Derivazione dei molteplici significati dell’essere dal divenire e dal tempo

5. L’essere secondo lo schema delle categorie

6. L’essere come accidente

7. L’essere come potenza e atto

8. L’essere nel significato di vero e falso

Capitolo secondo

L’essere nel tempo

Capitolo terzo

Principio di non contraddizione e tempo

1. Il significato del principio di non contraddizione nella formulazione aristotelica

2. Esperienza e principio di non contraddizione

3. Principio di non contraddizione e molteplicità dell’essere

4. Incontraddittorietà dell’esperienza e incontraddittorietà dell’essere

5. Il senso del significato «essere» nella formulazione aristotelica del principio di non contraddizione

6. Necessità della determinazione temporale nel principio aristotelico

7. Valore non ontologico ma «formale» del principio: afferma l’astratta determinatezza ma non l’essere della determinatezza medesima

8. L’orizzonte ontologico del principio di non contraddizione

9. Impossibilità di una scienza e di un principio della totalità dell’essere

10. Il principio di non contraddizione aristotelico non è legge del tutto ma solamente dell’esperienza

Bibliografia

Appendice bibliografica. Testi posteriori al 1970

Abbreviazioni utilizzate nella citazione delle riviste

Indice tematico

Indice dei nomi



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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