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Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna? - K. BLIXEN
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Cat.n. 331

Diego Lanza

La disciplina dell’emozione. Un’introduzione alla tragedia greca. Prefazione di Anna Beltrametti.

ISBN 978-88-7588-235-8, 2019, pp. 416, formato 140x210 mm., Euro 35 – Collana “Il giogo” [107].

In copertina: Alcesti, i figli e altri personaggi, Loutrophòros apula vicina al Pittore di Laodamia, 340 a.C. circa., Basel, Antikenmuseum.

indice - presentazione - autore - sintesi

35,00

Prefazione di Anna Beltrametti

Diego Lanza, signore delle emozioni

In luogo di premessa: ricordo di tre incontri

L’ISTITUZIONE TEATRALE IN ATENE

I. Le regole delgioco scenico

1. Cori, cori tragici, tragedia

2. Le feste teatrali

3. Le Grandi Dionisie

4. Il teatro di Dioniso

5. I testi

6. Gli ingredienti dello spettacolo

7. Attori, coreuti, comparse

    Indicazioni bibliografiche

II. Rappresentare dèi, rappresentare eroi

1. Mito, mitologia, poesia

2. Dèi ed eroi tra epica e dramma

3. Teofanie tragiche

4. L’eroe e la drammatizzazione del mito

    Indicazioni bibliografiche

III. Maestri della città

1. I caratteri della gnome drammatica

2. Greci e barbari, liberi e schiavi

     3. Atene e una nuova geografia del mito

4. La guerra e la politica

5. Sapere e saggezza

6. Maschile vs femminile

    Indicazioni bibliografiche

IV. Ilritmo tragico

1. Interdetti e trasgressioni

2. Curve dell’emozione

3. Disagio e sollievo

    Indicazioni bibliografiche

PERCORSI DI LETTURA

Clitennestra: il femminile e la paura

La paura di Edipo

Edipo rivisitato da Sofocle

Una ragazza, offerta in sacrificio ...

La donna nella tragedia greca

Ridondanze del mito nella tragedia greca

Lo spettacolo della parola

Finis tragoediae

Cronologia essenziale della tragedia di v secolo a.C.

Indice dei nomi e delle opere

Pianta di teatro greco

Pianta e spaccato di teatro romano



Ci rivolgiamo a lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo, che dunque vogliano pure pensare da sé (K. Marx). – Chi non spera quello che non sembra sperabile non potrà scoprirne la realtà, poiché lo avrà fatto diventare, con il suo non sperarlo, qualcosa che non può essere trovato e a cui non porta nessuna strada (Eraclito). – ... se uno ha veramente a cuore la sapienza, non la ricerchi in vani giri, come di chi volesse raccogliere le foglie cadute da una pianta e già disperse dal vento, sperando di rimetterle sul ramo. La sapienza è una pianta che rinasce solo dalla radice, una e molteplice. Chi vuol vederla frondeggiare alla luce discenda nel profondo, là dove opera il dio, segua il germoglio nel suo cammino verticale e avrà del retto desiderio il retto adempimento: dovunque egli sia non gli occorre altro viaggio (M. Guidacci).

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